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.: GASTRONOMIA E VINI
 La cucina sarda si basa su ingredienti molto semplici derivati dalla tradizione pastorale e contadina e dalla tradizione marinara lungo le coste. È molto varia e cambia da regione a regione non solo nel nome delle pietanze ma anche negli ingredienti. Come antipasti sono molto apprezzati i prosciutti di cinghiale, le salsicce di Irgoli e i prosciutti di Aritzo accompagnati da olive e funghi, mentre per i piatti a base di pesce si possono scegliere vari antipasti di mare. Primi piatti tipici sono i malloreddus (gnocchetti di semola conditi con sugo e salsicce), i culurgiones (fagottini ripieni di ricotta e menta oppure con un ripieno a base di patata, formaggio fresco e menta), i cui ingredienti variano da regione a regione, il pane frattau (pane carasadu bagnato nel brodo con salsa di pomodoro e uovo in camicia), la suppa cuata o suppa gadduresa (pane raffermo, formaggio fresco (caxu spiattatu), spezie, pecorino, casu marzu e casu axedu, il tutto ammorbidito con brodo di carne vaccina e cucinato al forno), sa fregula (minestra di brodo di carne con pasta di semola lavorata a piccoli grumi come il cus-cus) e infine " su proceddu arrustiu" (maialetto arrosto).
I pani votivi e i dolci
  Legata a particolari ricorrenze, la lavorazione del pane e la preparazione dei dolci in certe regioni dell'isola può diventare un'arte. Gli ingredienti sono semplici e vanno dalla farina di grano duro alle mandorle e al miele. A gennaio, per i falò di Sant'Antonio, vengono preparate sas Cozzuleddas, sos Pirighitos e su Pistiddu (una focaccia molto decorata con un ripieno di buccia d'arancia, miele e vino cotto), a seconda delle regioni. Per Carnevale si preparano sas Frisolas (li Frisgiori in sassarese) e sas Cattas (Zippulas in campidanese), che sono delle frittelle dolci. Per la festa di San Marco sono tipici i pani votivi artistici, gialli per la presenza dello zafferano, decorati con delle particolari fantasie floreali che sono delle vere e proprie effimere opere d'arte. A Nuoro per la Pasqua si preparano sas pizzinnas de ovu, figure antropomorfe fatte con la pasta dolce e decorate con un uovo, simbolo di fecondità. Un altro dolce tipico del periodo pasquale sono sas Casadinas (Pardulas in campidanese), fatte con formaggio, e sa Pischedda, aromatizzato con finocchio selvatico e buccia d'arancio. Per Ognissanti il dolce caratteristico è il pane èsapa, preparato con vino cotto, mandorle e noci, e poi tutta una varietà di Papassinos, da quelli semplici a quelli con la glassa. Da non dimenticare il tipico torrone di Tonara e gli altri dolci conosciuti anche nel continente come sas Sebadas (Seadas a secondo delle regioni) e sos Rujolos, preparati con Casizzolu e miele. Molto variegati sono i dolci per i matrimoni che vanno dai Gattò, a sos Coros, a s'Aranzada, sas Urigliettas, sos Sospiros, sas Tiriccas, sos Amarettos..
Vini e liquori
  Da sempre la Sardegna è stata considerata un vigneto in mezzo al mare. Alcune ricerche archeologiche hanno evidenziato che già al tempo della civiltà nuragica si coltivava la vite [6] e si produceva vino. Tale tradizione è continuata con i Romani e poi, attraverso le varie occupazioni straniere, si è ancora arricchita. Tra i vini rossi il Cannonau è il più importante, insieme alla Monica, al Carignano, al Turriga, al Girò, mentre tra i bianchi i più rinomati sono il Vermentino di Gallura (DOCG), la Malvasia di Bosa, il Nasco, il Torbato, il Nuragus, il Moscato, l'Angialis, senza dimenticare la tipica Vernaccia. Vista la lunga tradizione, molti vini sono D.O.C., come il Cannonau, e variano di gusto e di gradazione a secondo delle regioni in cui vengono prodotti: quello di Jerzu è uno dei più conosciuti insieme al Nepente di Oliena. Il liquore di Mirto (sia bianco che rosso) è molto conosciuto insieme alla fortissima grappa filu 'e ferru ed al Villacidro.